Articolo tv sorrisi e canzoni

« Older   Newer »
  Share  
•[KiA]•
view post Posted on 20/9/2008, 21:16




CREATI IN LABORATORIO? MACCHè, SONO SINCERI.
Perchè proprio i Tokio Hotel hanno fatto boom: Federico Moccia, Claudio Cecchetto e Oliviero Toscani (???) hanno una loro teoria...

La domanda è inevitabile: perchè proprio loro? In tutto il mondo i ragazzi si riuniscono a suonare insieme come hanno fatto Bill, Tom, Georg e Gustav. E allora qual'è l'ingrediente segreto che ha trasformato i Tokio Hotel in un fenomeno planetario? Tentiamo un'analisi. Partendo dalla base: la musica.
"Chiariamo subito un punto: la sostanza c'è" dice Claudio Cecchetto, produttore e talent scout. "Tecnicamente i Tokio Hotel sono superiori alla media delle cosiddette boyband. Canzoni come Scream e Monsoon lasciano il segno. Poi è chiaro che il talento è naturale, ma il successo si costruisce." E qui entra in gioco l'immagine: "Il look del leader Bill Kaulitz è inconfondibile e questo gli permette di emergere dalla massa dei concorrenti. mi ricorda il primo David Bowie: androgino, ambiguo, vagamente inquietante. Non per niente durante le prime esibizioni molti prendevano Bill per una ragazza( )." Lo pensano anche Enrico Ruggeri ("Bill è efebico, sembra un cartone animato e affascina soprattutto le giovanissime al passaggio tra infanzia e adolescienza") e Gianluca Grignani ("Non sembra nè uomo nè donna ( ) e i ragazzi di oggi tendono sempre di più a mischiare i sessi").
Un fenomeno da ragazzine, dunque? "Si" risponde Cecchetto "e allora? Sono sempre le donne a creare i fenomeni, perchè sono più istintive ed emotive. I maschi, più diffidenti, arrivano dopo. è stato così per Elvis e i Beatles ed è così per i Tokio Hotel".
Musicalmente però, la band trova più citazioni nel passato che novità: "La loro sonorità nasce da un mix della musica Anni '80" affermano i Sonhora,freschi vincitori di Sanremo Giovani. E Giuliano Sangiorgi dei Negramaro conferma: "Mi fanno pensare agli Europe. La loro fortuna è che sono multimadiali: il loro successo è legato al popolo di internet, dove oggi si formano le tribù di appassionati".
Insomma, sanno suonare ma anche apparire. Pure sul palco: "I loro concerti sono molto scenografici" dice Matteo Maffucci degli Zero Assoluto. "Sono riusciti a incuriosirmi tanto che sono andato a ripescare anche le loro prime canzoni in tedesco. Anzi, le preferisco, perchè lì sono più credibili e meno << plasticosi >>".
Il trionfo del gruppo fa riflettere anche lo scrittore-regista Federico Moccia, uno che di fenomeni giovanili se ne intende. Pure lui indica nel look un elemento vincente: "I Tokio Hotel sono la proiezione di un desiderio. Incarnano ciò che i ragazzi vorrebbero essere in segreto. I giovanissimi oggi hanno un aspetto abbastanza omologato, ma poi liberano la fantasia nei diari e su internet, creandosi identità virtuali e vite immaginarie. Lì si scelgono nomi fantasiosi e volti che ricordano quelli dei fumetti giapponesi. Volti come quello di Bill".
Un' analisi che non dispiace a Olivero Toscani, fotografo e creativo pubblicitario, anche se la sua conclusione è poco lusinghiera per i quattro ragazzi tedeschi: "I Tokio Hotel incarnano il desiderio dei giovani di essere alla moda. E oggi moda vuol dire pircing e creste di capelli. Ma chi è alla moda non è mai creativo, si limita a seguire l'onda. Quei ragazzi hanno scelto semplicemente il look giusto al momento giusto".
Allora è tutta una questione di marketing? Moccia non è d'accordo: "Se fosse così facile, nascerebbe un fenomeno al giorno. La verità è che gli adolescenti hanno una sorta di sesto senso: tra 99 artisti costruiti a tavolino riescono a riconoscere l'artista sincero. Bill ha una splendida voce e sul palco lo vedo sprigionare un'energia sincera, una gran voglia di libertà".
Già, la libertà: l'insofferenza alle regole del mondo adulto sono i temi chiave nei testi della band. Leggiamo qualche verso: "Ti svegli e qualcuno ti dice dove andare/Ci arrivi e tutt ti dicono casa fare/E nessuno ti chiede mai cosa vuoi davvero" ("Scream"). Testi romantici. Non per caso i Tokio Hotel sono considerati i portabandiera dell' "emo-rock" (???).
Un termine che mette l'accento sulla volontà di emozionare chi ascolta. Ma con una novità rispetto al passato: "Le canzoni dei Tokio Hotel hanno elementi di speranza anche quando affrontano temi drammatici" spiega la psicologa Maria Rita Parsi. "Come nella canzone Don't Jump, rivolta ad un ragazzo che vuole suicidarsi, per convincerlo a non farlo. Una vera svolta rispetto ai testi nichilisti di gruppi hard-rock come Metallica o Nirvana".

[/URL]

pag.90
Nella super classifica i Tokio Hotel si sono aggiudicati il 13° posto...
CHI SALE E CHI SCENDE
Jovanotti resta 1°, la Winehouse risale al 2° (41 settimane di tenitura!), mentre la compilation di Sanremo fa un piccolo passo indietro (al 4°). Ma è Cammariere che, questa settimana, si piazzaprimo tra i sanremesi (6°). Subito seguito dai sempre più sorprendenti Sonohra (al lato c'è una loro foto) che rientrano nella Top Ten toccando il loro miglior risultato (9°). Sempre nella Top Ten entra la compilation <<hot PARTY>> (8°). Da segnalare il balzo dei Neri per Caso (dal 21° all'11°) e, ancor più quello dei Tokio Hotel (dal 45° al 13°) che vedono pure rientrare il loro album in tedesco (dal 97° al 29°): in assenza del tour (saltato) si vede che allora ci si consola con i dischi...
 
Top
0 replies since 20/9/2008, 21:16   90 views
  Share